Vino cava: spumante o champagne?

Non ci sono dubbi sul fatto che il vino cava e lo champagne appartengano alla stessa famiglia. Chi conosce lo champagne e ha degustato il cava, lo sa. E chi non ha ancora avuto il piacere di fare una conoscenza ravvicinata con questo delizioso vino spumoso, che ebbe origine in Catalogna, si convincerà, leggendo questo post, che il cava non è uno spumante ma uno champagne.

Sia lo champagne che il cava sono dei pregiati vini spumosi bianchi o rosati. L’uno iniziò a essere prodotto nella regione francese dello Champagne, l’altro, un poco più tardi, in Catalogna, in una zona ben precisa: Penedés (la provincia catalana che si estende tra Barcellona e Tarragona).

L’uva e la zona cambiano, ma il tipo di vitigno e il metodo di produzione, denominato champenoise, sono esattamente gli stessi.

Tuttavia, se lo champagne è protetto dall’etichetta D.O., in base alla sua zona d’origine, la stessa sorte non fu condivisa dal fratello gemello catalano, per vicissitudini politiche e per una maldestra gestione della D.O. da parte dei primi produttori locali.

Pertanto, si può etichettare come cava anche un vino spumoso spagnolo prodotto lontano dalla sua terra d’origine. Ma andiamo per passi.

Cava: vino e champagne catalano

La storia del cava

La vera e propria produzione del cava in Catalunya iniziò intorno al secolo XIX, circa un secolo dopo che Dom (Pierre) Pérignon perfezionasse, rendendolo famoso in Francia, il suo vino con le bollicine.

La produzione del primo cava catalano è strettamente legata a una data, il 1825. Quest’anno segna l’entrata nel territorio spagnolo dei “centomila figli di Sant Louis”, ovvero l’esercito che la Francia inviò in Spagna, in risposta alla richiesta d’aiuto di Ferdinando VII, per restaurare la monarchia assoluta.

Assieme all’esercito, arrivò anche la bibita spumosa francese che suscitò l’interesse, tra gli altri, di un noto commerciante di vino (nonché pittore), Dómenec Soberano i Mestre di Reus (in provincia di Tarragona, anche terra natale di Gaudí).

A seguito di molti suoi viaggi in Francia, volti a capire in che cosa consistesse il metodo champenoise, Soberano elaborò, nella sua azienda vinicola, il Soberano & CIA. Questo primo vino cava fu chiamato “Champagne di Reus”.

Narra la leggenda che la fortuna del cava al di fuori di Spagna fu fatta sulle disgrazie dello champagne e a seguito di una piaga importante che, nel 1863, afflisse moltissimi vigneti in Francia: l’invasione della fillossera della vite. I vini spagnoli, cava catalano incluso, iniziarono a essere conosciuti e venduti al di là delle frontiere, riscuotendo successo e denaro.

Quando, nel 1879, la fillossera raggiunse anche la Spagna si sapeva ormai come combatterla: innestando nella vite autoctona un piede di vitigno americano resistente all’insetto nefasto.

Questo fu un vero e proprio colpo da maestro che portò molto denaro nelle casse dei produttori spagnoli i quali iniziarono a modernizzare e far crescere le loro aziende vinicole.

Cava: vino e champagne catalano

Perché lo champagne spagnolo fu costretto a cambiare nome diventando per tutti “cava”

La parola cava per designare questo vino spagnolo pregiato non iniziò a essere usata prima della seconda metà del XX secolo anche se il termine era già utilizzato per designare il luogo, ovvero la cantina, dove veniva prodotto il vino.

Verso la metà degli anni ’50, un’azienda riuscì a commercializzare con gran successo il suo vino nel Regno Unito con l’etichetta “Spanish Champagne” (Champagne spagnolo ndt).

Questo fatto non lasciò indifferenti i distributori di vino francese che, ricorrendo ai tribunali, riuscirono a ottenere la proibizione di usare il nome di champagne per tutti i vini non provenienti da quella concreta regione della Francia.

Alcuni anni dopo, nel 1966, la Spagna aderì al Convegno di Lisbona che riconosce la protezione di alcuni nomi geografici, tra questi lo champagne. Fu così che il vino spumoso spagnolo iniziò a chiamarsi semplicemente cava.

Zona di produzione del cava

Con l’andare del tempo, il cava iniziò a essere prodotto anche da altri viticoltori del Penedés.

Ma, Il Consorzio di tutela per le denominazioni d’origine – con sede a Villafranca del Penedés – non fu capace di difendere la D.O. Sarebbe bastata la stessa battaglia fatta tempo addietro dai viticoltori dello Champagne perché soltanto il cava del Penedés potesse denominarsi tale. Questa “battaglia”, tuttavia, non ebbe mai luogo.

E così, mentre, grazie agli implacabili produttori francesi, è lecito chiamare champagne soltanto lo spumoso prodotto in quella regione, oggigiorno il cava – considerato come il vino tipico di Barcellona e dintorni – si produce, oltreché nella sua patria d’origine, anche a Tarragona, Lleida, nella Rioja, ad Alava, a Zaragoza, nella Navarra, a Badajoz e a Valencia.

Cava: vino e champagne catalano

Vari tipi e marche di cava

Principali brand di cava e prezzi

Il cava Soberano & CIA fu presentato con successo durante l’esposizione di Parigi nel 1867, assieme ad altri vini cava.

Tra questi, anche il Codorniu del produttore Josep Raventós i Fatjó, creatore di quella che oggi tutti conoscono come una delle principali marche del cava del Penedès.

Codorniu (prezzi a partire da 10€ /bottiglia) non è l’unico buon cava catalano ma sicuramente il più conosciuto anche a livello internazionale. La sua eccellente qualità e la storia dell’azienda produttrice lo rendono di diritto il Moët & Chandon del vino cava.

Il prezzo di un buon cava varia da 10€ a bottiglia fino a varie centinaia di euro. Non sempre un prezzo alto significa una migliore qualità di vino.

Oggigiorno, esistono, inoltre, molte piccole aziende vinicole che producono ottimi cava ecologici e naturali per meno di 10€ la bottiglia. Si tratta, ovviamente, di una produzione locale da comprare in loco.

Tra i cava che si possono acquistare anche a livello internazionale (ad esempio su Amazon.it), citiamo:

Senza ricorrere ad Amazon, potete comprare online ottimi vini come il Cava Pata Negra (30€ circa/bottiglia). Se vi trovate in Spagna per capodanno, e soprattutto a Barcellona e/o in Catalogna, non dimenticate di procurarvi un buon cava per gli auguri di fine anno. Ad esempio, nei supermercati, potete trovare un ottimo Juvé & Camps (intorno a 20/25€/bottiglia).

Il quotidiano La Vanguardia (quotidiano spagnolo), consiglia inoltre cava, buoni e a buon prezzo. Citiamo i seguenti:

  1. Origan Aire, Brut Nature (12€/bottiglia);
  2. Bertha (14€/bottiglia);
  3. Clos Lenticus (28€/bottiglia);
  4. Gramona (30€/bottiglia);
  5. Torrelló Pal.lid – Rosè(20€/bottiglia);
  6. De Nit 2016 – Rosè(14€/bottiglia).

Inoltre, potete trovare nelle vinerie Vinalium, disseminate nelle principali regioni spagnole, buone referenze e consigli.

Tipi di cava

Nel panorama del cava esistono 7 tipi distinti:

  • Brut Nature
  • Extra Brut
  • Brut
  • Extra secco
  • Secco
  • Semisecco
  • Dolce

A seconda del tempo di affinamento, si distinguono inoltre i seguenti tipi:

  • Giovane: da 9 a 15 mesi
  • Riserva: da 15 a 30 mesi
  • Gran Riserva: più di 30 mesi

Occasioni per degustare il cava

Diciamo che in Spagna, e soprattutto in Catalogna, l’occasione per degustare un buon cava se non c’è, si crea!

Il cava è senz’altro il vino delle feste e delle celebrazioni in famiglia e con amici, degli aperitivi, degli antipasti e… chi più ne ha più ne metta! Oltre a molti altri piatti tipici spagnoli, il cava si sposa perfettamente alla paella valenciana.

In funzione del piatto, inoltre, gli autoctoni consigliano i seguenti abbinamenti:

  • Con aperitivi, antipasti, crostacei e pesce: cava Brut o Extra Brut
  • Con un buon prosciutto, carni, stufati e pietanze saporite: cava Extra Brut o Brut, preferibilmente Riserva o Gran Riserva
  • Con il dolce o come digestivo: cava dolce o semisecco, ancor meglio se fresco e dolce.

Lo avete capito, il cava non ha nulla da invidiare allo champagne! E voi lo avete mai provato? Fatecelo sapere!

Ka. Minante/Redazione