La Siesta, tipica abitudine spagnola

La siesta, il riposino pomeridiano tanto amato dagli spagnoli e da tutto il mondo iberico, ha origini lontane. Validi motivi, tra i quali la cultura di un popolo, il clima e i benefici per la salute, hanno visto una tra le più apprezzate abitudini spagnole arrivata intatta fino ai giorni nostri.

Del resto, il pisolino è già una prerogativa che non si nega ai bambini di tutto il mondo ma, con quest’articolo, vi spieghiamo perché anche gli adulti dovrebbero sapere che: la pennichella pomeridiana fa davvero bene.

In questo articolo vi spieghiamo cos’è la siesta e le nostre raccomandazioni per renderla perfetta con l’aggiunta di alcune note di colore!

Significato di siesta

Cosa significa “siesta”? La parola siesta deriva dal latino Hora Sexta, che secondo il sistema di misurazione delle ore degli antichi romani corrispondeva alle 12:00, ovvero al momento più caldo della giornata.

Già dai tempi degli antichi Romani, dunque, si sentiva l’esigenza di schiacciare un pisolino nel bel mezzo della giornata lavorativa. L’ora giusta era a partire dal mezzogiorno quando iniziava, sempre secondo l’orologio romano, la seconda parte della giornata.

Qualche secolo più in là, anche la regola canonica di San Benedetto includeva la norma del riposo e del silenzio dopo la “sesta ora”. E così la pennica dei romani si è tramandata fino ai giorni nostri attecchendo soprattutto nella cultura spagnola.

La famosa siesta spagnola consiste in un riposo dopo il pranzo del mezzogiorno. Si tratta di un sonno di breve durata che permette di recuperare energia per affrontare il resto della giornata o resistere svegli in previsione di una lunga notte in piedi.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che poter godere di questo tempo di riposo apporta calma e salute. È forse per questo motivo che una tra le più famose tradizioni spagnole si è estesa velocemente in molte altre zone del pianeta e, in particolare, nelle regioni latinoamericane dal periodo coloniale in poi.

Benefici della siesta

Secondo l’Istituto Del Sonno di Madrid il riposino pomeridiano è fonte di notevoli benefici. Tanto è vero che persino uno dei giganti delle Big Five, Google, ha iniziato a mettere a disposizione dei suoi lavoratori uno spazio perché possano usufruire della siesta pomeridiana.

Riassumendo i benefici della siesta spagnola esposti dall’Istituto del Sonno di Madrid, ricordiamo:

  • La siesta è più efficace della stessa caffeina. Il sonnellino pomeridiano dà, infatti, un notevole impulso alle capacità cognitive, alla memoria, al ragionamento, alla concentrazione e all’apprendimento.
  • Dormire di pomeriggio facilita l’immagazzinamento della memoria a corto raggio lasciando spazi vuoti per i nuovi dati. Basta una siesta di sei minuti per fare la pulizia del “nostro disco duro” e inviare i ricordi più recenti all’Ipotalamo (neocortex) dove avviene lo stoccaggio della memoria a lungo termine.
  • Tra i vari vantaggi, il breve sonnellino pomeridiano è un ottimo alleato del peso ideale, del processo di riparazione della muscolatura e del miglioramento dell’umore. È un fatto assodato, infatti, che le persone riposate siano più felici.
  • Oltre ai numerosi benefici dal punto di vista fisico, dormire il pomeriggio rende più creativi (con il sonno si stimola particolarmente l’attività dell’emisfero destro) e più positivi. Il sonno, infatti, provoca nel cervello vere e proprie scariche di serotonina, sostanza responsabile di quella bella sensazione di soddisfazione, benessere e felicità al risveglio.

Raccomandazioni per una siesta perfetta

A quanto pare, della siesta non si dovrebbe fare a meno. Vediamo dunque quali sono le regole fondamentali della siesta spagnola, regole che non sarà difficile osservare anche a casa vostra.

Proviamo dunque a rispondere a tre semplici domande:

  1. Qual è il luogo più adatto per fare la siesta? Scegliete un luogo comodo, che abbia una temperatura giusta, lontano da luci e da fonti di rumore: ideali sono una poltrona comoda, un letto o un futon.
  2. A che ora si fa la siesta in Spagna? L’ora della siesta è tra le 14 e non oltre le 17:00. Quest’orario va però adattato alle abitudini di ognuno: senza sforare troppo, per evitare di interferire con il sonno notturno.
  3. Quanto dura la siesta? Sono sufficienti dai 20 e ai 30 minuti di sonno.

La siesta spagnola colonizza il mondo

Possiamo dunque stupirci che questa abitudine iberica si sia espansa nella maggior parte dell’emisfero Sud, e non solo? Certamente no! Ma vediamo più in dettaglio come la siesta spagnola si sia sposata con usi e costumi di altri popoli e paesi, cominciando dall’Italia.

La siesta italiana

Innanzitutto, c’è da chiedersi: gli Italiani fanno la siesta? E come si dice siesta in italiano? Dalla pennica, alla pennichella passando per il sonnellino, il pisolino e la dormitina … ecco qui tutti i sinonimi di siesta che siamo riusciti a trovare, e siamo certi che ne esistano molti di più!

Come purtroppo sta avvenendo sempre più spesso anche nella penisola iberica, però, la siesta è riservata soprattutto ai bambini (pisolino), agli anziani (sonnellino o riposino) e a chi non lavora il pomeriggio. La pennica pomeridiana si pratica, soprattutto, durante i giorni più caldi dell’estate.

Per quanto riguarda il significato delle parole correlate, se le abbreviazioni sono abbastanza chiare, vale la pena soffermasi sul significato di pennica: il termine deriva dal verbo “pendere” indicando la tendenza a pendere dai lati nel momento in cui ci si addormenta in una posizione da seduti.

La siesta messicana

Quando si parla di siesta spagnola il pensiero non può non correre alla variante messicana. Quale la differenza?

Innanzitutto, il riposo pomeridiano in Messico è associato al sombrero, il cappellone di paglia sotto al quale i messicani sono soliti fare la siesta. Anche se, oggigiorno, quest’immagine fa parte dei topici e dei luoghi comuni, non ci sono dubbi che il Messicano ami spezzare la sua giornata con un sonno ristoratore. E questo avviene soprattutto nei caldissimi periodi estivi.

Ma i tempi cambiano e anche per questa bella abitudine spagnola, che ha oltrepassato i confini del suo paese, è arrivato il momento di essere relegata alle periferie e ai piccoli paesini. A città del Messico e nelle altre frenetiche metropoli dell‘immenso paese latinoamericano non c‘è tempo per il relaxing e il chill out.

Tuttavia, ci sembra doveroso rendere onore alla siesta messicana con una citazione. Gli Italiani che erano soliti andare a letto dopo il “carosello” non potranno aver dimenticato il famoso messicano “Miguel son mi” che sonnecchiando tutto il tempo da sotto al suo sombrero annunciava una nota marca di biscotti.

La siesta nel resto del mondo

Ma non si pensi che la siesta sia un’esclusiva dei paesi più caldi. Tutt’altro! In inglese esiste la parola nap che significa appunto sonnellino. I sudditi della regina sono dunque proni a dormire per breve tempo nel pomeriggio ma non si può dire che questa sia un’abitudine codificata come quella spagnola.

Nelle scuole di Cina e Taiwan si riposa per mezz’ora subito dopo il pranzo: le zone del riso vengono totalmente oscurate ed è vietata qualunque attività, se non quella di riposare. In Giappone alcuni uffici hanno stanze attrezzate con futon per potere permettere ai propri impiegati di riposare dopo pranzo o dopo un turno di lavoro particolarmente lungo o impegnativo.

Nei paesi islamici è obbligatorio riposarsi per almeno 15/30 minuti prima delle preghiere principali, per favorire la concentrazione durante l’orazione.

E per tornare alle temperature più torride: il concetto della pennichella pomeridiana è presente in aree tropicali o subtropicali, nelle quali il caldo pomeridiano riduce drasticamente la produttività. Nel Sud dell’Asia è un rituale molto comune, tanto da essere definito in Bangladesh “bhat-ghum”: letteralmente il riposo dopo il riso.

La siesta in futuro

Molti di voi probabilmente penseranno che i convulsi tempi moderni non permettono il lusso della siesta. Se questo è vero per le grandi metropoli, nei centri più piccoli è, forse, ancora possibile concedersi un sonnellino per ricaricare la batteria.

Inoltre, con il cambiamento delle pratiche lavorative e/o le priorità in generale, siamo certi che l’abitudine della pennichella pomeridiana abbia ancora uno splendido futuro davanti a sé.

E se vi abbiamo convinto, non ci resta che augurarvi una bella e “feliz siesta”!

Ka. Minante/Redazione