Numanthia, il vino del sole di Spagna

Sono ormai da molti anni che tanti italiani decidono di muoversi armi e bagagli in Spagna, uno dei paesi più allegri ed economici di tutta l’Europa. In effetti, nell’ottica di un trasferimento in Spagna, si possono trovare molte motivazioni per un cambio di vita del genere, con la soleggiata penisola iberica come destinazione definitiva.

Tra di esse vi è sicuramente un tipo di cultura simile a quella italiana, soprattutto dal punto di vista eno-gastronomico. Molti turisti, spagnoli e non, girano la penisola per poter degustare i migliori prodotti eno-gastronomici a disposizione, con una serie di percorsi preparati ad hoc per chi ama questo tipo di turismo.

Di matrice mediterranea, la tradizione alimentare spagnola si basa sugli ottimi prodotti naturali che la terra offre sia nella parte interna del paese sia sulle coste. E il vino è senza dubbio uno dei fiori all’occhiello della Spagna, come possiamo ben vedere qui di seguito.

La grande tradizione vinicola spagnola

vino spagna

Tanti sono i luoghi di nascita dei migliori vini spagnoli, sia di tipo rosso sia bianco. Tra tutte le regioni spicca la zona della Rioja, nella zona centro-settentrionale della Spagna, tra la Castilla León e i Paesi Baschi. I vini rossi sono senza dubbio la principale produzione degli enologhi spagnoli, con il fiorente aumento di una serie di cantine nuove ma promettenti, come ad esempio quella fondata nel 2010 dal calciatore Andrés Iniesta, originario della regione Castilla La Mancha, la cui omonima azienda produce 2 milioni di bottiglie di vino l’anno.

L’azienda del calciatore spagnolo è adesso diventata un agriturismo di fama internazionale nel quale gli appassionati di vino e calcio possono trovare soddisfazione in ogni angolo, tra cimeli e trofei e ottime degustazioni del vino elaborato in questa giovane cantina. Non è casuale che molti atleti di successo si stiano dedicano ad attività parallele, soprattutto se si tratta di sportivi la cui carriera è ormai al tramonto, come proprio nel caso di Iniesta.

Dalla classica denominazione Rioja fino a quelle catalane, come ad esempio le pregiate Priorat e Cava, tanti sono i tipi di vino che si sono imposti ultimamente in Spagna. Finanche dall’estero arrivano proprietà e gruppi importanti disposti ad investire in questi vini, come l’esempio che vediamo qui di seguito.

LVMH, garanzia di successo

Il gruppo LVMH, che ha acquisito la cantina Numanthia oltre vent’anni fa, rispecchia il successo dei prodotti di questa casa storica nel centro della Spagna. Per espandere al meglio il proprio brand e aumentare il successo dell’azienda, i vertici di LVMH non hanno badato a spese, consapevoli che per migliorare la qualità dei propri prodotti sono necessari degli investimenti. Non stupisce dunque che la società venga menzionata da Forbes, e sia presente nell’infografica creata poi da Betway Casinò che mostra il Signor Arnault appena fuori dal podio dei miliardari del mondo, dietro a figure come Jeff Bezos di Amazon, Bill Gates di Microsoft e Warren Buffett. Da sempre all’avanguardia, il gruppo LVHM possiede ben 70 maison nel suo gruppo, vanta 145 mila dipendenti e ha registrato ben 42,6 milioni di euro di ricavi nel 2017. Il tutto ha fruttato un patrimonio personale di Arnault pari a 72 miliardi di dollari. In definitiva, LVMH è una delle holding internazionali di riferimento e non stupisce la loro scommessa su una cantina come quella di Numanthia, sita in un terreno che produce storicamente vini importanti e non eccessivamente commerciali, come ad esempio quelli della DO Rioja.

Il Numanthia, tradizione e innovazioni

La cantina Numanthia, che fa riferimento all’antico nome latino di una regione, quella di Zamora, nella quale gli autoctoni resistettero alle invasioni romane nel 134 a.C. In questa terra, secca e arida, le varietà di uve locali di denominazione Toro sono uniche nella gestione dei loro vigneti. Questo perché necessitano di molto spazio per espandersi in profondità nel terreno. Le vigne di questa cantina sono molto antiche, e vanno dai 70 ai 140 anni.

Il loro segreto è dunque una cura maniacale del terreno e l’attenzione assoluta alle condizioni climatiche, con il fine di sviluppare gli intensi aromi fruttati tipici della varietà Tinta de Toro, che permette di creare dei vini rossi vellutati, eleganti e con note fruttate piuttosto intense. Il business familiare di queste cantine sta avendo un riscontro importante a livello nazionale, con una serie di vini rossi prodotti tra pratiche tradizionali e innovative che si possono trovare nelle migliori taverne del paese.

Un buon vino rosso è il miglior accompagnamento per un formaggio stagionato o per una serie di affettati iberici come il prosciutto, quel jamón serrano dal sapore unico ed ormai divenuto uno dei piatti tipici della cucina spagnola.

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Il vino spagnolo, gustato insieme al prosciutto, è senza dubbio uno degli abbinamenti eno-gastronomici più di moda oggigiorno. Prodotti ormai diventati icone della tradizione eno-gastronomica iberica, sono anche uno dei business più in voga del momento, con la conseguente espansione di marchi e tradizioni tipicamente spagnole.