Weekend a Valencia in cinque mosse

Una città che appare misteriosa e fantastica. Così definiva Valencia, agli inizi del ‘900, il suo più illustre cantore, Vicente Blasco Ibáñez. Oggi, a più di un secolo di distanza, la terza città della Spagna mantiene più di un tocco di quel mistero fantastico che affascinò lo scrittore.

La commistione tra un’identità storica secolare e una modernità ipertecnologica è l’aspetto più stimolante da sperimentare. Volete scoprirne qualche caratteristica durante il vostro weekend? HostelBookers vi dà qualche indicazione.

Partiamo dalla logistica: innanzitutto vi consigliamo di consultare la lista degli ostelli a Valencia, confortevoli ed economici. Secondariamente, gli spostamenti: Valencia ha una rete di quattro linee di metropolitana e un capillare servizio di autobus. Conveniente è l’acquisto della Valencia Tourist Card, una tessera combinata che offre trasporto pubblico gratuito nelle vie del centro e sconti in musei, spazi per il tempo libero, negozi e ristoranti convenzionati. Costa 7 euro per 1 giorno, 12 per 2 e 15 per 3.

Dunque partiamo: quale migliore avvio della Città delle Arti e delle Scienze? Si tratta di un enorme complesso, edificato nel 1996 dal celebre architetto valenciano Santiago Calatrava, che, su un’area di 350000 metri quadri, comprende il Palazzo delle Arti, l’Umbracle (una passeggiata costellata di sculture e un giardino alberato), il Pont de l’Assaut de l’Or, il cui pilone di 125 metri è il punto più alto della città, l’agorà coperta, ma soprattutto tre meraviglie quali il Parco oceanografico, uno degli acquari più grandi d’Europa, il Museo delle Scienze Principe Felipe, disposto su tre piani e che ricorda lo scheletro di un enorme dinosauro, e il fantasmagorico occhio umano dell’Hemisferic, una fusione tra un planetario e un cinema IMAX con uno schermo di quasi 900 metri quadri, in cui le postazioni consentono di assistere alle proiezioni da sdraiati.

Dopo esservi immersi nella modernità, fate un salto indietro nell’anima storica della città. L’affascinante Cattedrale del XIII secolo, con la sua torre del Miguelete, regala una vista panoramica del centro, ed è un importante luogo di devozione, visto che al suo interno si trova il Santo Graal. Un esempio della commistione storia-modernità è la curiosa usanza del Tribunale delle Acque, che ogni giovedì si riunisce alla Porta de Los Apòstolos della Cattedrale, per dirimere questioni legate all’irrigazione dei campi. Risalente al Medioevo, dal 2009 questo rito è stato dichiarato Patrimonio Culturale dell’Umanità.

Per svagarsi dopo una giornata di visite, vi consigliamo il Barrio del Carmen, quartiere cittadino che ha cambiato anima nel corso dei secoli, ora noto centro di aggregazione sia diurna (shopping) che serale. Il posto ideale per calarsi nell’atmosfera cittadina assieme ai suoi abitanti.

Andare a Valencia e non mangiare una paella valenciana sarebbe però come andare a Milano e non visitare il Duomo. Attenzione: tra le moltissime varietà, quella autenticamente valenciana contiene solo carne. Quella di mare (de marisco) non è la paella originale, e un valenciano d.o.c. mai vi proporrebbe una paella mixta. Noi vi raccomandiamo di gustarla a “Casa Roberto”, in calle Maestro Gonzalvo.

Buona visita!