Federica: dall’Italia a Londra per poi approdare a Barcellona

A cura di Maricla Pannocchia

La prima meta per una vita all’estero, per Federica, originaria di Trani, in Puglia, è stata Londra. “Come tanti italiani, sono partita con l’idea di rimanere a Londra per qualche mese per imparare l’inglese ma, quasi senza accorgermene, ci sono rimasta per tre anni,” racconta la donna, che oggi vive a Barcellona.

“Tutto è accaduto per via di alcune mie colleghe, originarie di Barcellona,” continua Federica, “Io ero stanca della pioggia e loro mi hanno proposto di visitare la loro città natale, di cui mi sono innamorata subito! Ho fatto sì che l’azienda per cui lavoravo a Londra, che stava per aprire una filiale a Barcellona, mi permettesse di trasferirmi e, grazie al supporto delle mie colleghe, che sono tornate in patria per stare vicine alle famiglie, ho avuto l’appoggio ideale per muovere i primi passi lì.”

Federica è anche un’appassionata di arte e, nel 2015, a Londra, ha fondato il suo progetto “Art Lover Ground”, che è riuscita a trapiantare con successo anche nella città spagnola. “Anzi, qui a Barcellona c’è un palcoscenico fantastico per l’arte anche se, purtroppo, non ci sono molti compratori.”

I piani futuri di Federica includono il continuare a scoprire angoli nascosti della sua Barcellona e il far crescere “Art Lover Ground”. L’idea di tornare in Italia, per il momento, non la sfiora neanche.

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Ciao Federica, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao! Sono Federica, sono nata a Trani, in Puglia, e ho deciso di lasciare il mio Paese natale 11 anni fa per trasferirmi prima a Londra e poi a Barcellona.

Perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Il motivo principale che mi ha spinto a trasferirmi a Londra è stato migliorare il mio inglese. Molti italiani andavano nella capitale inglese con l’intento di trascorrervi 2/3 mesi ma, alla fine, la bellezza della città e la sua diversità culturale ti conquistavano e, senza accorgertene, finiva che ci rimanevi molto più a lungo di quanto avevi programmato. Nel mio caso, ci sono restata per 3 anni.

Sin da subito ho lavorato come consulente commerciale presso un gruppo di scuole d’inglese, un lavoro ottenuto grazie a una piccola bugia nel mio CV, in cui pretendevo di parlare francese dopo averlo studiato per appena 3 anni alle superiori.

Nel momento del colloquio hanno trovato in me delle qualità da venditrice che hanno fatto sì che quel piccolo dettaglio non sia stato reputato importante. I miei datori di lavoro si sono accontentati del mio inglese maccheronico e del pugliese. Ho avuto fortuna, insomma!

Cosa ti ha spinta a lasciare Londra alla volta di Barcellona?

Stanca della pioggia e del cielo sempre grigio due mie colleghe di Barcellona mi hanno portata a visitare questa bellissima città ed io me ne sono letteralmente innamorata.

Per fortuna, l’azienda per cui lavoravo a Londra stava aprendo una nuova sede a Barcellona ed io ho fatto di tutto perché mi permettessero di trasferirmi.

La scelta di lasciare Londra e iniziare una nuova vita a Barcellona è stata influenzata dalla sua vivacità artistica e culturale. Prima del trasferimento, non parlavo spagnolo ma solo un buon inglese (grazie all’esperienza a Londra) e un pugliese più professionale, gli spagnoli mi capivano, eh!

Cosa ti piace così tanto di questa città?

Barcellona ha tutto quello di cui necessito per sfogare ogni bisogno: il sole, il mare, il buon cibo e l’arte.

Senza parlare di fattori che facilitano il mio stile di vita quali costi più contenuti e distanze più ridotta (rispetto a Londra).

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Come ti sei organizzata prima della partenza?

Queste mie colleghe di Barcellona che vivevano a Londra stavano pianificando il ritorno a casa per stare più vicine alle loro famiglie così, per le prime 3 settimane, sono stata ospitata da una di loro, che mi ha aiutata a fare tutti i documenti quali NIE, seguridad social e empadronamiento.

Dopo 3 settimane ho affittato un appartamento a Sants, che ho condiviso con un’amica per 6 mesi, per poi andare a vivere nel quartiere più bello di Barcellona, Gracia.

Dopo quasi 7 anni ho finalmente comprato casa al Clot e ora, ovviamente, considero questo il mio quartiere preferito!

Di cosa ti occupi?

Attualmente, mi occupo di relazionarmi ad agenzie educative internazionali per promuovere e vendere corsi di lingua presso un gruppo di scuole e nel tempo libero del mio progetto “Art Lover Ground,” che è una piattaforma per promuovere artisti emergenti.

Ogni due/tre mesi organizzo eventi nei quali artisti emergenti internazionali si esibiscono con performances dal vivo oppure organizzo mostre di quadri e concertini in acustico o versione elettronica. Tutto in una sola serata e l’atmosfera è davvero cool!

Il prossimo evento sarà il 16 novembre e si svolgerà presso una venue nascosta, situata all’ultimo piano di un negozio di carte chiamato Raima 1986.

In questa città c’è sempre qualcosa da fare, sia in termini artistici sia ricreativi. Sono fortunata ad aver portato Art Lover Ground a Barcellona dopo averlo fondato, nel 2015, a Londra.

Come ti sei mossa per trovare un alloggio?

Siti come idealista, fotocasa e habitaclia diventano i tuoi alleati quando sei alla ricerca di un “piso” a Barcellona.

Quando ho comprato mi sono affidata a un broker e a un agente immobiliare che per me è stato un angelo! Lui, infatti, mi ha supportata durante tutto il processo di compravendita e ora vivo nel mio appartamentino di 50 metri quadri e finalmente mi sento a casa lontano da casa.

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Quali sono i costi medi e le zone in cui è possibile vivere bene spendendo il giusto?

Una camera in affitto oggi costa minimo 500€ il mese, se la condividi con 3 o 4 persone. Se, invece, vuoi un posto tutto per te, devi prepararti a pagare molto di più, considera minimo 1,000€ il mese se vuoi un buco decente, altrimenti consiglio di condividerlo con un partner o con una amica/o.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Al momento non mi posso lamentare! Per fortuna ho un lavoro che mi soddisfa personalmente ed economicamente. Riesco ad avere uno stile di vita umile ma senza farmi mancare niente. Ho le mie regole per cui mangio fuori una sola volta a settimana, ma questo è più per mantenermi in forma che per altro.

Sei arrivata a Barcellona 8 anni fa e, immagino, in questo tempo hai visto molti cambiamenti nella città. Ti va di parlarcene?

Barcellona è davvero il cuore della mia crescita personale e professionale. Mi sono trasferita con il lavoro che facevo a Londra ma l’ho lasciato dopo 2 anni perché desideravo guadagnare di più. Senza saperlo, questo mi avrebbe portata a vivere una lezione che non mi dimenticherà mai.

Avevo scelto di lasciare il settore dell’ education, che mi ha sempre affascinata per l’affinità con le mie esperienze personali quali viaggio studio in famiglia in Francia, summer camp in Inghilterra e ragazza alla pari in Germania, per andare a lavorare in un’azienda che vendeva soluzioni digitali a imprese italiane, salario più alto sì ma il settore non mi affascinava per niente e quindi mi ha portato una frustrazione tale da non portare i risultati che si aspettavano, fino a essere stata licenziata dopo soli 5 mesi!

Lì ho capito che il lavoro ideale non è solo quello dove ti pagano meglio ma anche quello dove ciò che fai s’incastra con le tue passioni, le tue esperienze e la tua voglia di continuare a conoscere e crescere in un settore.

Dopo questa esperienza costruttiva ho deciso di dedicare un anno a sviluppare Art Lover Ground e farlo diventare ancora più grande! Adoro quando, tra gli artisti, il brand Art Lover Ground non suona nuovo! Sono riuscita a riempire venues con più di 700 persone e a far rimbombare il brand tra artisti underground internazionali. Per me è un successone!

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Il progetto, ovviamente, non mi portava sufficienti risorse economiche e, dopo quell’anno di prova, sono tornata a lavorare nel settore dell’education, dove sono tuttora.

Pensi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

Assolutamente sì ma è obbligatoria la conoscenza di una lingua straniera, che sia spagnolo o inglese. Ci sono tante aziende internazionali che assumono profili junior, con stipendi discutibili ma come inizio, per chi è nuovo nel mondo del lavoro o vuole rimettersi in gioco, è più che sufficiente.

Hai anche un progetto chiamato “Art Lover Ground”. Puoi raccontarci di cosa si tratta?

Art lover ground è una piattaforma di artisti internazionali underground a Barcellona. Il progetto è stato fondato a Londra nel 2015 e riuniva artisti (20-30 a serata) in una secret room del famoso bar 1001 a Bricklane, in East London. L’obiettivo è promuovere il talento degli artisti underground attraverso eventi multi –arte, dove ciascuno esplora le proprie doti artistiche mediante performances dal vivo o semplici esibizioni. L’artista è esposto a un pubblico di “art lovers” che ammirano con curiosità il talento dello stesso, avendo opportunità di chiacchierare con lui e condividerci un drink (o due)!

Quando mi sono trasferita a Barcellona ho portato con me questo mio progetto facendolo crescere a dismisura! È stata una sorpresa anche per me scoprire quanto Barcellona sia attratta da questo tipo di eventi. Per dare dei numeri reali, a Londra ogni evento aveva ingresso gratuito e quello più grande ha attirato 100 visitatori. Il primo evento a Barcellona, a settembre 2015, con ingresso a 5€, mi ha permesso di vendere ben 400 biglietti. Ricordo ancora la fila di persone che circondava la palazzina che ospitava l’evento. A ripensarci, mi vengono gli occhi lucidi.

Credi che Barcellona incoraggi i creativi? Se sì, in che modo?

Barcellona è l’hub degli artisti underground e di eventi tipo Art Lover Ground. Ci sono tanti artisti con molto talento che adorano esporsi a un pubblico barcellonese. Ciò che a volte scoraggia l’artista emergente è che il pubblico locale raramente acquista quadri, anche se sono tutti stupendi! Barcellona è un posto dove si trovano molti artisti ma pochi, anzi, pochissimi, compratori d’arte.

Che consigli daresti a un italiano che vorrebbe venire lì per vivere e lavorare?

Impara lo spagnolo o l’inglese prima di trasferirti, preparati a uscire fuori dalla zona di comfort e goditi questa città pazzesca!

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Cosa bisogna fare, dal punto di vista burocratico, in vista del trasferimento?

Chiedere l’appuntamento per il NIE in anticipo, senza il quale non è possibile fare niente (lavorare, affittare un alloggio, aprire un conto in banca…). Suggerisco di affidarsi ad agenzie che ti possono aiutare con l’appuntamento o di connettersi ogni mattina alle 06:00 per tentare la fortuna (purtroppo il sito ha molti bugs).

Che suggerimenti daresti, invece, a chi sta pianificando una vacanza a Barcellona?

Se conosci qualcuno che ci vive, chiedile/gli di raccomandarti chicche meno turistiche dove mangiare, bere o andare a ballare. Ci sono tanti posti non così turistici che sono la fine del mondo!

Puoi suggerire ai nostri lettori dei luoghi poco conosciuti dai turisti che, secondo te, meritano una visita?

Il Bunker del Carmel è sicuramente il mio posto preferito! Consiglio anche la spiaggia Marbella o Bogatell per giocare a beach volley tutto l’anno o anche la stazione del nord, quando organizzano mercatini vintage.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Ho fatto subito amicizia con i miei colleghi, pochi sono spagnoli. Per me ora sono la mia famiglia.

Esiste una community d’italiani? Ne fai parte?

Ce ne sono molte ufficiali. Io ne ho creata una tutta mia con il mio gruppo di amiche e spesso ci riuniamo per guardare concerti italiani, per partecipare a eventi culinarie o per giocare a beach volley.

Cosa si fa, a Barcellona, in ambito artistico, ricreativo e culturale?

Ogni giorno ci sono concerti, mostre e mercati. È davvero facile entrare nel mondo dell’arte! Io cerco sempre sui social, chiedo agli artisti di Art Lover Ground delle raccomandazioni e cerco di andare a un evento artistico alla settimana. Se avessi tempo ed energie ci andrei tutti i giorni!

Quali sono, nella tua opinione, i pro e i contro del vivere lì?

Pro: cibo, sole, mare, bel tempo, arte.

Contro: prezzi degli affitti, scippi in alcune zone di Barcellona, la lontananza dalla famiglia.

Cos’hai imparato, finora, vivendo a Barcellona?

Ho imparato a essere adulta con le mie responsabilità come avere una casa e un lavoro tutti miei. Allo stesso tempo, ho anche capito che va bene se mi sento tuttora una bambina, in questo meraviglioso “mondo dei balocchi.”

Progetti futuri?

Svegliarmi ogni giorno e decidere di scoprire nuovi angoli nascosti di Barcellona!

Dal punto di vista personale spero di espandere ulteriormente “Art Lover Ground” e di continuare a godermi la vita a Barcellona. Tornare in Italia?! Non per ora!

Per seguire e contattare Federica:

Instagram @Artloverground