Come scegliere l’Università migliore? E cosa fa di un’ Università la migliore?

Basta dare un’occhiata alla pubblicazione annuale della britannica THE (Times Higher Education), per conoscere i parametri e i punteggi di una “Top 100” fatta solo di Campus “giovani”….questo sì, sparsi in tutto il mondo, ma basta sfogliare le pagine del sito di Volagratis, per trovare un’offerta che ci faccia raggiungere comodamente questi luoghi di studio “elitari”, e  provarne  quindi la veridicità.

La THE, è una delle classifiche con maggior ripercussione a livello internazionale, assieme a quella stilata dall’Università di Shangai, stabilendo annualmente importanti livelli qualitativi e di prestigio. Nella classifica di quest’anno la sorpresa più grande se l’è aggiudicata la Spagna, con ben sette Campus tra i primi 100 al mondo, in attività da meno di 50 anni: il primo tra i Campus Universitari spagnoli è quello dell’Università Pompeu Fabra di Barcellona, creato nel 1990, che si posiziona al 13° posto.

Oltre alla Pompeu Fabra, i Campus universitari spagnoli che appaiono nella lista sono la Universidad Autónoma de Barcelona (al 23°), la Universidad Autónoma de Madrid (58°), la Universidad Rovira i Virgili, de Tarragona (66°), la Universidad de Vigo (76°), la Universitat Politécnica de Valencia (77°) e la Universidad Politécnica de Cataluña (95°). Le sette posizioni conquistate dalla Spagna superano “nemici storici” in questo settore, come Francia e Germania (con sei), Canada (5) Taiwan (4) ed Hong Kong (3).

La pubblicazione britannica analizza 13 parametri fondamentali, suddivisi in 5 categorie: ricerca, ripercussione della produzione scientifica, docenti, internazionalizzazione ed innovazione. Le categorie sono le stesse che si applicano agli Atenei con più di 50 anni, ma in questo caso non si tiene conto del prestigio accademico, di cui invece godono le facoltà storiche (La Pompeu Fabra stessa ad esempio): nel caso dell’analisi dei Campus, i criteri si fanno più rigidi ed obiettivi. Scopo principale della THE (da sempre sostenuto) è quello di difendere la neccesità di centri di studio giovani, che non debbano per forza competere con i grandi Atenei riconosciuti in tutto il mondo (come Stanford o Harvard…).