Real Madrid Club de Fútbol: tutto sulla squadra di Madrid

Figo, Zidane, Beckham, Ronaldo … il  Real Madrid è sempre stata una squadra che ha potuto annoverare tra i suoi giocatori i principi del calcio a livello mondiale e che, assieme alla sua grande antagonista F.C. Barcelona, focalizza tutta l’attenzione del calcio spagnolo.

Un poco di Storia.

È agli inizi del ‘900 che comincia a profilarsi un’idea di calcio spagnolo e i primi club vengono fondati. Tra questi, prende vita un embrione di quello che sarà il Real Madrid, ad opera di Julián Palacios. Nel 1902 viene ufficialmente inaugurato il Madrid Foot Ball Club con tanto di giunta direttiva, presieduta da Juan Padrós. Il primo presidente, invece, era Enrique Varela.

L’ispirazione viene, naturalmente, dall’Inghilterra e la prima uniforme della squadra è composta da pantaloni e maglietta bianchi, calze e cappellino azzurri, come i famosi The Corinthian di Londra. Il primo incontro in assoluto della squadra ebbe luogo nella Av. De la Plaza de Toros. Centri di diffusione delle prime gesta del calcio madrileno furono il retrobottega de Al Capricho, di proprietà dei fratelli Padrós e la taberna La Taurina (prima sede del club).

Tutto sul Real Madrid

Fu proprio agli albori della sua storia – il 13 maggio del 1902 – che il Real incontrò per la prima volta quella che poi resterà la sua grande rivale di sempre, il Barça, e che subì la prima grande sconfitta: la squadra catalana vinse per 3-1, in occasione della partita della Copa del Rey Alfonso XIII.

La prima vittoria del Campionato nazionale arrivò nel 1905, vincendo l’Athletic e, lo stesso anno fu la volta della prima partita internazionale contro il Gallia Sport di Parigi. Iniziò così il suo consolidamento come grande squadra di Spagna.

… e arrivano i primi vip.

L’arrivo di Ricardo Zamora nel 1929 dette il via alla “moda” di pagare salato i bravi giocatori e Zamora era all’epoca una leggenda. Il suo ingaggio costò al Real una piccola fortuna 150.000 pesetas (pari agli attuali 900 euro circa).

Purtroppo, la guerra civile spagnola, che paralizzò per tre anni tutta la Spagna, segnò lo stop anche del football e fu soltanto dal 1939 che ricominciò la costruzione dello stadio distrutto e la chiamata a raccolta dei calciatori dispersi. Riprese il via così la corsa della cometa Real Madrid tra i grandi del calcio.

Santiago Bernabéu.

Fu il primo grande presidente, intenso in senso moderno, ed è con lui che nel 1943 ebbe inizio il grande progetto dello stadio del Real. L’acquisto dei terreni O’Donnell e l’inizio dei lavori furono un tutt’uno. Fu così che furono gettate le fondamenta del grande stadio che reca, appunto, il nome di uno dei presidenti più brillanti nella storia della squadra madrilena. Lo stadio, uno dei migliori in Europa, fu finalmente inaugurato nel 1947.

L’avvenimento drammatico.

Tra le varie vicissitudini, sportive e umane legate, a questa squadra, una in particolare fu toccante: Alfredo di Stefano, uno dei migliori giocatori del mondo dell’epoca (1963) e appartenente alla panchina del Real venne sequestrato durante una competizione calcistica a Caracas. Si trattò di un colpo inferto da un gruppo terrorista venezuelano che liberò il calciatore tre giorni dopo. Con il compimento dei 100 anni, il 6 marzo del 2002, il “madridismo” visse uno dei suoi giorni più gloriosi, anche se, proprio in quel giorno, la disputa per la Copa del Rey fu persa contro il Deportivo de La Coruña.

Un allenatore polemico.

Con l’arrivo di José Mourhino, a partire dalla stagione 2010-2011, le vicende legate al Real divennerò un pò più “roller coaster” e molti fatti legati al polemico allenatore cominciarono a sconfinare al di là delle frontiere calcistiche. L’allenatore “star” fu infatti preceduto da una meritata fama dovuta a capacità, perizia tecnica e risultati ma anche al caratteraccio, che non tardò a farsi notare. Attualmente, giocatori e fan che, che salutarono con estremo entusiasmo il nuovo eroe “Mou”, sono sul chi va là e attendono con un poco di ansia di vedere come evolverà la storia tra la squadra e il suo non facile allenatore. Le varie baruffe provocate da Mourinho, infatti, tra cui l’ultima con tanto di dito negli occhi a Tito Vilanova nel match di ritorno della Supercoppa contro il Barca, fanno regolarmente il giro del pianeta. Il club teme di vedere infangato il proprio “onore” e la posizione di Mourinho pare cominciare ad essere messa in discussione, a partire dall’attuale e orgogliosissimo presidente Florentino Pèrez.

Lo Stadio Santiago Bernabéu: uno stadio d’élite

Il miglior campo di calcio di Madrid nacque sui cosiddetti terreni O’Donnell, che furono acquistati all’inizio del 1900. Nel 1924 fu invece costruito un nuovo campo, il vecchio Chamartín, storico recinto sportivo di concezione moderna con una capacità di 15.000 spettatori. Fu il primo campo in erba della capitale e anche se il suo nome ufficiale era Campo del Real Madrid Fútbol Club, gli aficionados lo chiamavano el Chamartín e con questo nome “non ufficiale” è passato alla storia. Fu nel 1943 con l’arrivo del brillante presidente Santiago Bernabéu che la decisione della costruzione fu presa: 100.000 spettatori doveva contenere il nuovo stadio, sorto sulle spoglie dell’antico. Le opere di modernizzazione si succedettero, come l’immensa ristrutturazione (quasi un nuovo stadio) avvenuto in occasione dei mondiali del 1982. Nel 2007, la UEFA ha incluso il Bernabeu tra gli stadi d’élite: un gran riconoscimento per gli sforzi organizzativi e il fiume di denaro investito nel corso degli anni. Tra le curiosità, al Bernabéu si può andare a mangiare. Un favoloso ristorante con vista sul campo fu infatti integrato alla struttura nel 2004. E qui, il buonissimo prosciutto serrano e tapas succulente si sposano a meraviglia con gli splendidi vini rossi dei vitigni della Rioja. Un’idea per chi ami coniugare gastronomia spagnola e passione per il calcio: due aspetti fondamentali della Spagna attuale. Lo stadio si può visitare nei giorni in cui non si giocano le partite.

La Ciudad Real Madrid

Inaugurata 4 anni fa la Ciudad Real Madrid è il maggior centro sportivo mai costruito da un club di calcio. Con i suoi 1.200.000 mq permette una convivenza e uno scambio reciproco tra sportivi e tifosi uniti nello stesso spirito e dall’amore per il calcio. È la casa dei calciatori in erba e dei campioni che popolano le fila del Real Madrid.

Lo spirito madridista

Come tutte le grandi squadre che sanno infuocare l’animo dei propri tifosi lo spirito del madridismo è condiviso da milioni di tifosi che molto spesso e volentieri si riuniscono nella famose peñas. Ne esistono per tutte le squadre, ma le più infervorate sono quelle del Real e del Barça. In pratica, un gruppo di persone che condividono la passione per la stessa squadra si riuniscono regolarmente, soprattutto per assistere alle partite. Spesso sono i padroni di bar, osterie, ristoranti che forniscono la base di una peña. Ma può essere anche un circolo culturale, sportivo o una stanza fornita di TV.  Se siete in Spagna in un momento in cui si giocano partite di derby importanti o la “madre di tutte le partite” tra Real e Barça l’idea è individuare una peña per assistere al duello! Ma attenzione, cercate di capire da che parte sta la peña in cui vi trovate e, volenti o nolenti allineatevi con la maggioranza … ne sentirete delle belle!

Il sito ufficiale del Real Madrid:

www.realmadrid.com/cs/Satellite/es/Home.htm