Energia rinnovabile al 100 % a El Hierro

El Hierro, la più piccola isola delle Canarie, sarà la prima al mondo a produrre energia rinnovabile per autoconsumo: in pratica grazie ad un sistema idroeolico che entrerà in funzione tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, diverrà autosufficiente.

Il progetto, promosso da “Gorona del Viento El Hierro” – di cui fanno parte tre delle maggiori aziende spagnole – si basa su un modello di gestione energetica in cui si fondono due fonti primarie di produzione energetica: quella idroelettrica e quella eolica. Il costo del progetto, appena approvato dall’ “Istituto per la Diversificazione e il Risparmio Energetico” (IDAE) è di 54,3 milioni di euro, di cui ben 35 verranno dallo stesso Istituto, organismo dipendente direttamente dal Ministero dell’ Industria, Turismo e Commercio.

Già consapevole dell’ammontare di tale cifra IDAE ha versato nello scorso anno 15 milioni di Euro, e prevede di versare i rimanenti 20 milioni entro il 2009. Allo stesso tempo IDAE seguirà i lavori di sviluppo del progetto, ispezionando e supervisionando anche le fasi di disegno, montaggio e messa in funzione dello stesso. In pratica ciò che questo progetto apporterà sarà di trasformare una fonte di energia intermittente in un flusso controllato e costante di elettricità, massimizzando le potenzialità dell’energia eolica. IDAE spiega anche che per la realizzazione del progetto sono stati considerati vari fattori, tra cui la pianificazione energetica dell arcipelago, che prevede un consumo di 48 GW/ora all’anno.

El Hierro energia rinnovabile

Per ciò che concerne i benefici ambientali IDAE stima che l’emissione di anidride carbonica che ogni anno si riversa nell’atmosfera scenderà di 18.700 tonnellate, si eviterà del tutto l’emissione di 100 tonnellate di diossido di zolfo, di 400 tonnellate di ossido di nitrogeno che equivarrebbero alle emissioni di un autobus di linea se percorresse ininterrottamente circa 600 milioni di kilometri. Si avrà anche una riduzione di 6.000 tonnellate di consumo di diesel – equivalenti a 40.000 barili di petrolio che dovrebbero essere importati via mare – apportando un risparmio economico di più di 1,8 milioni di Euro l’anno.