Disoccupazione zero  a Marinaleda, Andalusia

Paola Grieco per Tierra.it

Marinaleda è un paese agricolo situato a 100 chilometri da Siviglia, i cui abitanti hanno tutti un lavoro. La storia di questo “pueblo”, dove l’80% delle persone si dedica all’agricoltura, è forgiata attorno al nome di un uomo solo: Juan Manuel Sànchez Gordillo.

Gordillo, sindacalista, professore universitario titolare della cattedra di storia a Siviglia e uno dei dirigenti del partito comunista andaluso, è da oltre 30 anni sindaco di Marinaleda. È anche colui che ha dato vita all’utopia: in questo paesino, tutti hanno una casa, un lavoro e a nessuno manca il pane in tavola.

Un Peppone spagnolo che, durante l’apice della profonda crisi economica (nel 2012) attirò persino l’attenzione del New York Times, oltreché di numerosi altri giornalisti nazionali e internazionali: “Com’era riuscito a sanificare l’economia del paesetto, quando tutt’intorno pareva che la Spagna stesse cadendo a pezzi?”

E a maggiore ragione in Andalusia, dove il 2% dei proprietari terrieri possiede, ancora oggi, il 50% della terra.

Per realizzare l’utopia, il popolo di Marinaleda ha dovuto mettere in atto una “piccola rivoluzione”, espropriando il latifondista dell’epoca e appropriandosi (come collettività) della terra sulla quale gli abitanti, capeggiati dal proprio sindaco, hanno iniziato a costruire un sogno.

Ma qual è la chiave del successo di Marinaleda, conosciuto come “l’ultimo angolo comunista spagnolo”? Una guerra dichiarata “all’economia della speculazione” a favore “dell’economia della produzione”.

In concreto, a Marinaleda :

  • Tutti i lavoratori che hanno aderito al progetto del sindaco (la maggioranza degli agricoltori) percepiscono lo stesso stipendio: 1.200 euro mensili.

  • Il mutuo per l’acquisto della casa vale 15 euro al mese ed è versato al Comune.

  • Un posto all’asilo costa 2 euro al giorno a bambino (pasti inclusi).

  • Fare sport in tutte le modernissime installazioni comunali (tra cui figurano anche 5 campi da paddle) è gratis.

Come funziona il modello immobiliare

Il Comune compra il terreno sul quale il futuro proprietario costruisce la sua casa con i mezzi e i professionisti messi a disposizione dal Comune stesso. Questi lavora gratuitamente e il costo del lavoro gli viene detratto dal prezzo totale della casa.

Quando la casa è pronta, si stabilisce una rata mensile per i soldi che restano da pagare (15 euro).

Quando la casa è pagata del tutto, diventa di proprietà privata ma il proprietario non è autorizzato a rivenderla e, dunque, a fare della speculazione immobiliare.

Allora, chi di voi è pronto a fare le valigie e trasferirsi a fare il contadino a Marinaleda?